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“Gettato nel Belbo da ignoti il busto di Cesare Pavese” – “Abbattuta una chiesetta del ‘600 a Serravalle Langhe per allargare una strada”. Non riesco a trovare una spiegazione.
Poi, su Gazzetta d’Alba, leggo una lettera di tal M.P. che a proposito del restauro della chiesa di San Giuseppe ad Alba¹ lamenta l’accanimento terapeutico su questi edifici cadenti (leggi recupero del patrimonio artistico), specie se ciò avviene (che scandalo!) con denaro pubblico.
Le opinioni sono tutte belle e come altre cose (anche più personali) ognuno ha le proprie; però sinceramente questa non la capisco. Tant’è…
Il buon M. P. sostiene che non sarà una chiesa in più, restaurata, ad accrescere fede cristiana, valore culturale, memoria storica, turismo e quant’altro per la comunità e trova scandaloso che magari la Regione Piemonte e le Fondazioni Bancarie siano pronte ad elargire denaro per queste cose…
Sul concetto di pubblica utilità (così come su quello ad es. di comune senso del pudore) si può discutere per anni senza essere tutti d’accordo… si tratta di valutazioni soggettive e così gli amministratori (ma anche la giurisprudenza) devono interpretare il sentire comune che muta col passare del tempo o anche semplicemente spostandosi da una latitudine all’altra.
Una cosa è certa però: la pubblica utilità è in espansione. Si estende cioé la sfera, l’ambito di ciò che viene considerato di interesse comune; e questo sta avvenendo ininterrottamente da parecchi secoli e, caro M.P., sarebbe davvero divertente pensare oggi ad una inversione di tendenza. Malgrado certi spiacevoli episodi di cronaca.
Mi è fin troppo facile ricordarLe che i soldi pubblici, proprio perché versati da tutti noi, devono avere una ricaduta pubblica e che molti di noi pagano volentieri le tasse proprio perché poi lo Stato assolve anche a questo genere di compiti.
Ovvio che uno Stato, una Regione, un Comune, una qualunque persona non spenda tutte le proprie risorse in un’unica direzione. Anche Lei, caro M.P. si compra un paio di scarpe, mette benzina e fa la spesa… ma poi farà anche un viaggio, leggerà un libro (no, questo forse no), andrà al cinema…
Ecco grazie a lettere come la Sua, mi spiego benissimo i due fatti di cronaca di cui sopra che non solo diventano comprensibili ma direi quasi consequenziali…
Poi però ricordo un vecchio proverbio: “a discutere con un imbecille, si rischia solo che qualcuno non noti la differenza”. Ed io allora prudentemente taccio.
N.B.: il recupero della Chiesa di San Giuseppe di Alba è curato da Proteggere Insieme, che ha lanciato (come già fatto dalla Famija Albeisa per il San Domenico) una pubblica sottoscrizione per acquistare una piastrella del pavimento. Caro M.P. più soldi pubblici di così! In ogni caso estendiamo l’invito a tutti i lettori. Personalmente ne comprerò due: una per me ed una per il nostro M.P…
¹ Tra l’altro l’Associazione Proteggere Insieme ha nel tempo poi avviato il totale recupero del complesso e soprattutto la sua fruibilità (prima era adibita a magazzino edile). Per tanto sono state svuotate e rese visitabili le cantine e la cripta con un notevole percorso archeologico romano, sono stati restaurati la facciata, gli affreschi e gli arredi, nonché gli spazi antistanti e retrostanti la chiesa. Infine il recupero totale del campanile lo ha reso anche agibile, per cui ci si può finalmente godere una spettacolare vista sul centreo storico, mentre invece le varie torri medioevali della città (tutte private) sono chiuse.